A Radio Rinascimento Italia intervista alla farmacologa Loretta Bolgan che illustra il contenuto della sua ricerca sull’analisi di alcuni vaccini, commissionata dal Corvelva e presentata nel 2019 alla Camera dei Deputati.
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FETI ABORTITI – “Abbiamo analizzato tre vaccini obbligatori in fascia pediatrica (i due esavelenti) ed il Priorix Tetra (morbillo, rosolia, parotite, varicella) piĆ¹ quello per il papillomavirus (Gardasil). Vaccini in commercio e somministrati alla popolazione. Tutti li abbiamo trovati difettosi dal punto di vista della qualitĆ e potenzialmente rischiosi. Nel Piorix Tetra abbiamo trovato Dna fetale umano in alta quantitĆ . Sono linee cellulari ottenute da feti abortiti. Di tratta di un Dna modificato e potenzialmente cancerogeno, non dovrebbe essere presente in alcun modo nel vaccino. Abbiamo trovato anche Dna di scimmia in piccola percentuale, Dna di pollo da linea embrionale. Gran parte delle sostanze trovate andrebbero confrontate una ad una. Il Dna di topo c’ĆØ in piccole quantitĆ nel Gardasil. Negli altri vaccini abbiamo trovato alte quantitĆ di sostanze chimiche pericolose di cui nell’80% non sappiamo cosa siano e rappresentano l’indice di pericolositĆ del vaccino. Nella maggior parte dei vaccini non siamo riusciti ad identificare l’antigene, non sono quello che dovrebbero essere. PiĆ¹ in generale abbiamo rilevato virus cancerogeni purtroppo funzionanti”.
NESSUNA RISPOSTA – “Da parte delle istituzioni non c’ĆØ la volontĆ di mettere in discussione la validitĆ dei vaccini. Abbiamo chiesto all’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ed all’Ema (Agenzia Europea per i medicinali) di ripetere le analisi, fornendo le nostre metodiche e risultati, ce li hanno da oltre un anno, perĆ² al momento non hanno fatto assolutamente niente. Abbiamo portato ai Nas un vaccino con un’anfetamina illegale. Non era nostra competenza andare oltre con le analisi, non abbiamo la possibilitĆ di comprare un farmaco di controllo di una sostanza illegale. Da maggio dell’anno scorso non ci hanno mai risposto. Nel vaccino quadrivalente non abbiamo trovato il virus della rosolia, la persona pensa di essere protetta ma invece non lo ĆØ. Ad oggi i nostri dati sono veri fino a prova contraria, che ad oggi non ĆØ mai arrivata”.